Proprio come il processo che regola la dipendenza da sostanze tossiche particolari, anche per il consumo di zucchero viene considerata la capacità del nostro corpo di reagire al continuo apporto di questo tipo di principio. Ancora oggi molte persone stentano a credere che vi possa essere un legame diretto tra il consumo di zucchero ed il mantenimento di un determinato equilibrio motivazionale della propria personalità e della propria salute mentale.
Non è una semplice questione legata all’alimentazione. In questo senso non è sufficiente che un soggetto si appresti a mangiare per poter mantenere una risposta positiva dal proprio organismo dal semplice punto di vista neurologico. Nella pratica questo è un elemento che, in determinate situazioni, può essere sufficiente per il miglioramento della propria risposta neurologica, ma l’azione di determinati alimenti in questo senso è totalmente diversa.
Lo zucchero e, più in generale, gli alimenti contenenti zucchero, riescono a stimolare direttamente quelli che sono i neurotrasmettitori del benessere, come ad esempio la dopamina, che agendo direttamente su pressione sanguigna e battito cardiaco, permettono al corpo di sviluppare come una sorta di “felicità”. Un tipo di risposta che è amplificata dagli alimenti dolci con un determinato quantitativo di zucchero.
Felicità e zucchero, la dipendenza è reale?
L’evidente connessione tra l’assunzione di zuccheri e il mantenimento di uno stato di eccitazione in grado di migliorare il benessere del proprio corpo è relativo a quella che può essere considerata come una vera e propria forma di dipendenza.
Quando si è abituati a consumare discrete quantità di zucchero è piuttosto difficile eliminare questo tipo di standard di alimentazione. Proprio alcuni specifici segni che emergono dal nostro apparato neurotrasmettitore nel periodo di riduzione o di eliminazione del consumo di zucchero sono in grado di spiegare perché quella per questo alimento è una vera e propria dipendenza.
I segni in questione sono quelli dell’astinenza e quelli relativi ai tentativi di superare la dipendenza. L’astinenza da zuccheri è la principale responsabile di una condizione di depressione e di ansia. Un fenomeno che è presto spiegato proprio con la diminuzione della stimolazione da parte della dopamina. Il calo, nel rilascio, di questo neurotrasmettitore non agevola gli stati di euforia e modifica la risposta neurologica del cervello.
Più dolci si mangiano e più elevata sarà la necessità di questi in momenti in cui si tende a diminuire la quantità consumata. A questo punto, proprio come ulteriore segno della dipendenza da zucchero del nostro corpo, ecco intervenire tutti i problemi legati all’astinenza da zucchero. Nei momenti in cui si tende a rinunciare completamente al consumo di dolci ecco che la sensibilità del proprio corpo rispetto a questi cambia. Rispetto a quando il consumo di zucchero era mantenuto su certi livelli, in questo momento anche il consumo di un singolo quadratino di cioccolato può fare la differenza e far ricadere il proprio fisico nella dipendenza da zucchero.
Nonostante la dipendenza da zucchero sia reale, è utile constatare che un adeguato consumo di questo può contribuire a fornire maggior equilibrio alle condizioni neurologiche di un soggetto, un modo utile per promuoverne un consumo utile, senza esagerare.