Test Allergici: una delle limitazioni più importanti nella quotidianità di una persona, durante un determinato periodo dell’anno, oppure a seconda di alcune sostanze ingerite, è quella legata ai fenomeni allergici.
Questo tipo di problematica è una caratteristica che non si presta ad un generale dato statistico, in quanto, chi più chi meno, tutti gli esseri umani soffrono di problematiche relative all’allergia.
Le forme allergiche possono svilupparsi nei soggetti per differenti sostanze. Queste sostanze possono essere sostanze alimentari, ma possono anche essere materie presenti in natura ed elementi ambientali come il polline o, ancora più facilmente, la polvere o addirittura i raggi solari.
Questa enorme varietà di elementi che possono portate a sviluppare problematiche serie nell’individuo, che può anche subire danni evidenti e, se non trattate adeguatamente, guidare alla morte, hanno agevolato lo sviluppo di una serie di interventi per indagare a livello diagnostico la presenza di questo tipo di problematiche.
Tra gli interventi più pratici ed utili per valutare le condizioni di salute relativamente alla presenza di allergie a sostanze alimentari o di altra natura ci sono i test allergici.
Solitamente i test allergici vengono eseguiti su soggetti che denunciano rossori oppure gonfiori in diverse zone del corpo. Alcuni vengono eseguiti per valutare l’intensità dei fenomeni allergici periodici ad elementi come i pollini o l’erba. Altri test allergici si eseguono per valutare la presenza a materiali come il nichel, che in molte persone producono una evidente reazione sulla pelle. Questi test allergici utilizzati sono il Prick Test ed il Patch Test.
Quando si utilizza il Prick Test?
Per valutare l’incisività allergica di sostanze alimentari o elementi allergici che agiscono sulle vie respiratorie, il sistema diagnostico più utile è quello del Prick Test, che si sviluppa attraverso l’utilizzo delle sostanze potenzialmente causa di reazioni allergiche, che vengono posizionate in diverse zone dell’avambraccio.
L’azione delle sostanze è poi stimolata da una puntura superficiale nelle zone coperte dalle sostanze. In breve tempo, attraverso l’utilizzo di carta assorbente, queste sostanze vengono asciugate e, in circa mezz’ora, vanno ad evidenziarsi i risultati del test allergico in base allo sviluppo, o meno, di pomfi di differenti dimensioni. La dimensione e la condizione di arrossamento dei pomfi sviluppati guideranno i risultati dei test allergici.
Quando si utilizza il Patch Test?
A differenza del Prick Test, nell’ambito dei test allergici, il Patch Test si utilizza quando c’è bisogno di valutare la presenza di allergie a materiali come il nichel. In questo senso è utile la praticità del Patch Test perché permette di identificare con precisione questi materiali.
La natura del Patch Test, è studiata appositamente per avere una risposta esauriente di quello che si cerca di indagare. Tale test si applica attraverso l’utilizzo di una striscia adesiva, trattata con l’utilizzo di sostanze come nichel, appunto, cromo, oppure vari coloranti e conservanti, ma anche sostanze contenute nei profumi, che viene applicata su una zona del corpo e tenuta per circa 48/72 ore.
La presenza di arrossamento più o meno evidente alla fine del periodo di test darà una risposta sulle condizioni di risposta allergica alla sostanza.
L’utilità dei test allergici sta assumendo sempre più importanza in molti contesti e per la salute generale di un numero molto elevato di persone che denunciano problemi cutanei o respiratori più o meno evidenti.