Quello relativo alle intolleranze alimentari è uno degli argomenti che più di altri sta riscuotendo l’attenzione degli esperti ma, soprattutto, l’interesse degli individui che, dopo aver accusato determinati sintomi che possono essere collegati allo sviluppo di intolleranze alimentari, sono intenzionati a conoscere meglio questo tipo di fenomeno, soprattutto per capire quali sono gli alimenti che più di altri possono condurre a questo tipo di problematica.
Le intolleranze alimentari sono, al momento, ancora da esplorare a fondo nelle cause, nei sintomi nei fattori scatenanti e nelle conseguenze, ed anche nei trattamenti. In generale esistono alimenti di vario tipo che, se consumati con costanza e in quantità elevate, possono causare una reazione di varia intensità portando a sviluppare problematiche anche evidenti come: crampi addominali, casi di dissenteria, diarrea ed aumento di peso. Conseguenze, ovviamente, che sono distinte l’una dall’altra anche a seconda dell’alimento al quale si può essere intolleranti.
Tra i tanti alimenti che possono essere causa di intolleranze alimentari è utile fare riferimento a quelli che, in una grande porzione di consumatori, si stanno rivelando come i più riconosciuti come causa scatenante. Diverse tipologie di alimenti, infatti, possono portare a sviluppare problematiche a livello digestivo, ma anche dermatologico e, più in generale, mostrarsi dannosi per la salute dell’individuo.
È quindi il caso di analizzarne alcuni responsabili di intolleranze alimentari come latticini, caffè ed additivi alimentari.
L’intolleranza verso i latticini
Le intolleranze alimentari verso i prodotti come i latticini sono tra le più riconosciute e diagnosticate tra le persone che ne sospettano l’incidenza nella loro quotidianità. Molti individui, infatti, hanno problemi più o meno gravi nel digerire queste particolari sostanze.
Quando si parla di intolleranza ai latticini si fa riferimento, più in generale, all’intolleranza al lattosio. Il lattosio è una molecola di disaccaridi che, attraverso la lattasi, viene scissa per agevolarne la digestione. Se la lattasi non è efficace si tende a non digerire in maniera efficiente questo tipo di disaccaride, producendo effetti collaterali di natura sgradevole e fastidiosa come flatulenze e fastidiosi crampi allo stomaco.
L’intolleranza verso il caffè
Uno degli effetti più diretti della caffeina, l’alcaloide naturale presente nel caffè, è quello di funzionare da stimolante quando se ne assume in quantità adeguate durante la giornata. L’assunzione di quantità troppo elevate di caffè, e quindi di caffè, può portare a sviluppare una forma di intolleranza alimentare che può portare ad un numero variabile molto elevato di sintomi, alcuni piuttosto difficili da controllare come, irritabilità, insonnia, eccitazione, aumento della diuresi ed accelerazione del battito cardiaco. Tutti effetti che si caratterizzano per essere parte effettiva di intolleranza alimentare al caffè.
L’intolleranza verso gli additivi alimentari
Gli additivi alimentari sono utilizzati in larga misura, nelle loro differenziazioni, in ambito alimentare, appunto.
Tra questi vanno elencati i principali, cioè:
- nitrati: che sono un tipo di additivo che viene spesso utilizzato per il trattamento di alimenti come la carne, nel caso in cui questa debba andare incontro ad una conservazione utile nel tempo;
- antiossidanti: questo tipo di additivi alimentari servono, appunto, a prevenire il processo di ossidazione degli alimenti, per evitare la degradazione degli alimenti;
- coloranti: un tipo di additivo alimentare che concorre a fornire un certo tipo di colorazione agli alimenti e che viene spesso utilizzato per trattare le bevande in genere.
Anche se ancora in fare di studio, le intolleranze alimentari legate agli additivi alimentari sono sospettati di un numero elevato di problematiche alcune di carattere anche piuttosto grave. In base alle considerazioni degli esperti esistono varie metodologie per fornire un intervento come trattamento per questo tipo di problematiche.