Il ritorno dalle ferie segna l’inevitabile ripresa delle ordinarie attività: scolastiche e lavorative. In tutta Italia è scattato il “back to school”, il ritorno sui banchi per oltre 66.000 ragazzi e ragazze reggiane alle prese con i doveri della scuola dell’obbligo. Tra cui, anche in tempi di digitalizzazione di massa, quello annoso del “peso” scolastico: zaini strapieni di libri, quaderni, cancelleria e merenda che comportano inevitabili disagi e conseguenze sul fisico dei ragazzi.
Quali sono i limiti da non superare per evitare danni alla colonna vertebrale, o dolori alla schiena, alle spalle e al collo?
“Esiste una regola ormai consolidata: quella del 10%. Il peso della cartella non deve superare il 10% del peso dello studente – spiega il dottor Davide Guasti, ortopedico del Centro Medico Spallanzani di via Fratelli Cervi – Ma tutto va relativizzato alla struttura fisica. I ragazzi e le ragazze che si allenano, che praticano sport, sono in grado di meglio sopportare il perso dello zaino che, anzi, può avere in questo caso un effetto di stress positivo utile ad incrementare ulteriormente la muscolatura. Bisogna stare molto attenti invece in caso di bambini e ragazzi gracili o con un fisico debole. In questo caso consiglio di non superare la soglia del 10% e di limitare quanto possibile il tempo di trasporto sulla schiena”.
C’è poi un’altra problematica, mai affrontata dalla legislazione italiana: la “seduta” nelle ore di lezione. “In realtà la legge ci sarebbe – spiega il dottore (non ripetiamo Guasti) – Ma non viene applicata. La normativa della Legge 626/94 e della Legge 422/2000, il recepimento della ISO 5970 prevede già il rispetto di alcuni criteri sul rapporto tra statura dello studente e altezza di banchi e sedie o del lavoratore e della scrivania e postazione di lavoro. L’ideale sarebbero le sedie ergonomiche, una soluzione utile sia per gli studenti che per gli adulti nei loro luoghi di lavoro. Adulti che hanno poi criteri precisi anche per quanto riguarda l’uso del computer”.
In questo caso ad influire c’è poi il fattore “stress”. “E’ ormai ampiamente dimostrato che lo stress può causare danni alla schiena. Esiste un preciso atteggiamento posturale tipico dei soggetti colpiti da forme più o meno gravi di stato depressivo”.