C’è una netta differenza tra il classico giramento di testa passeggero e la vertigine. Forti sbandamenti e costanti giramenti di testa, sensazione di ruotare su se stessi o che l’ambiente circostante si muova.
Le vertigini rappresentano gli effetti di un disturbo dell’equilibrio.
Nel migliore dei casi, si prova un senso di instabilità. Nel peggiore dei casi, si ha la sensazione di un vero e proprio svenimento. Si provano sensazioni di movimento oscillatorio o rotatorio, di sbandamento da fermi. Tali sensazioni possono durare minuti, ore o giorni a seconda della causa scatenante: spesso, peggiorano quando il soggetto muove la testa, cambia posizione, tossisce. Possono comparire all’improvviso o manifestarsi gradualmente.
Quali sono le cause ed i sintomi associati alle vertigini? Quando è importante rivolgersi ad uno specialista? In cosa consiste l’iter diagnostico e come curare questo disturbo?
Le tante cause responsabili delle vertigini
Esistono cause più o meno comuni che scatenano le vertigini.
Quelle più diffuse riguardano la cervicale o colpiscono l’apparato vestibolare dell’orecchio interno (l’organo dell’equilibrio) oppure l’encefalo (precisamente, cervelletto e tronco encefalico).
Vediamo quali sono, in dettaglio, le cause più diffuse sono cervicale (di tipo traumatico, posturale o degenerativo), VPPB (vertigine parossistica posizionale benigna), infiammazioni o accumuli di calcio all’orecchio interno, neuronite vestibolare, labirintite, otite barotraumatica, trauma cranico, emicrania, cefalea, ictus o TIA (attacco ischemico transitorio), sindrome di Ménière, sclerosi multipla, emorragie cerebrali, assunzione di alcuni farmaci (effetti avversi).
Altre possibili cause sono: stress, ansia, attacchi di panico, disturbi del sistema nervoso, allergie, gastrite, ipoglicemia o iperglicemia, sbalzi di pressione, ipertensione, sinusite, disidratazione; anemia emolitica e autoimmune, digiuno prolungato o dieta rigida, insulinoma, gravidanza, mestruazioni, menopausa, herpes zoster oticus, aterosclerosi, morbo di Paget, neurinoma acustico, neurofibromatosi, vene varicose.
Vertigini: sintomi associati
Il più delle volte, le vertigini sono accompagnate da sintomi associati nausea, vomito, perdita di equilibrio, sensibilità ai rumori ed alla luce, tinnito (acufeni), ovvero fischi nelle orecchie, mal di testa, tachicardia, debolezza, stanchezza, fiato corto, sudorazione, perdita dell’udito, nistagmo (movimento oculare involontario e ripetitivo), sdoppiamento della vista, difficoltà a parlare o a deglutire.
A seconda della causa scatenante, questi sintomi associati alle vertigini possono manifestarsi in forma lieve o severa.
Vertigini: quando è importante rivolgersi ad uno specialista
E’ essenziale sottoporsi a visita neurologica quando le vertigini si manifestano in modo ricorrente e persistente, con sintomi associati severi.
Dopo l’anamnesi (approfondimento della storia clinica del paziente), lo specialista valuterà la sintomatologia e sottoporrà il soggetto a prove di forza, sensibilità, equilibrio e riflessi.
In base all’esito della visita, se necessario, il neurologo prescriverà accertamenti diagnostici in base alle problematiche riscontrate (RMN, TAC, ECG, glicemia digitale, test di gravidanza, test audiometrici, videonistagmografia, elettronistagmografia, esame posturografico, esame Baropodometrico) al fine di scoprire la causa scatenante del disturbo e scegliere la terapia più adeguata.
Vertigini: trattamenti per disturbi dell’apparato vestibolare
Se la causa riscontrata riguarda un disturbo vestibolare (secondario a neurite vestibolare, labirintite, malattia di Ménière) la terapia conservativa più efficace prevede l’assunzione di farmaci a base di diazepam (da 2 a 5 mg per via orale ogni 6-8 ore) o di antistaminici orali/anticolinergici come meclizina (25-50 mg 3 volte al giorno) che possono causare sonnolenza.
La nausea può essere curata con proclorperazina.
Quando la causa scatenante è la VPPB (vertigine parossistica posizionale benigna), si ricorre alla manovra di Epley (riposizionamento degli otoliti) eseguita da un professionista esperto.
Per le vertigini causate da neurite vestibolare, è prevista la terapia di riabilitazione vestibolare effettuata da un fisioterapista qualificato.
Solitamente, la malattia di Ménière viene trattata da un otorinolaringoiatra: è bene, comunque, seguire una dieta a basso contenuto di sali e un diuretico.
Vertigini nelle persone anziane
Le vertigini sono particolarmente frequenti nelle persone anziane per vari motivi.
Con l’invecchiamento, gli organi dell’equilibrio sono soggetti a disfunzioni. La vista peggiora insieme alla propriocezione, le strutture dell’orecchio interno degenerano.
Inoltre, è più facile riscontrare patologie cardiache o cerebrovascolari nei soggetti anziani che causano vertigini.
Le persone anziane assumono spesso farmaci per ipertensione, ansia, scompenso cardiaco, angina, antistaminici, antibiotici: tutti farmaci che possono provocare vertigini.
Questo disturbo negli anziani, di conseguenza, può derivare da più di una causa ed è importante effettuare una diagnosi accurata.
Nella terza età, le vertigini rappresentano un disturbo non solo spiacevole ma pericoloso: gli anziani rischiano cadute con conseguenti fratture o, per timore di muoversi, sono costretti d limitare le loro attività quotidiane.
Oltre al trattamento più adatto in base alle cause diagnosticate, la fisioterapia e gli esercizi terapeutici per rinforzare i muscoli aiutano gli anziani a mantenere una deambulazione autonoma più a lungo.
Più in generale, la fisioterapia è il trattamento d’elezione a qualsiasi età, quando a scatenare le vertigini sono la cervicale, deficit posturali, ansia e stress, disturbo al Nervo Vago o ai muscoli oculari, riduzione della microcircolazione, problemi di metabolismo e perfino masticazione sbagliata.